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Cartelle esattoriali: quello che devi sapere su cancellazione e stralcio

17
Gen, 2023

Sul tema delle cartelle esattoriali, che sta tornando di moda attualmente, ci sono delle novità importanti. Come saprete infatti il nuovo Governo sta cercando di imbastire una sorta di “tregua fiscale” con l’enormità dei debiti che deve ancora riscuotere.

Un tema di discussione molto attuale e che tiene sulle spine molti cittadini ma anche moltissime piccole e medie imprese è quello sulle cartelle esattoriali. Dopo le famose rottamazioni infatti, c’è un numero abnorme di insoluti con lo Stato. L’Agenzia delle Entrate ha infatti inviato decine di migliaia di cartelle negli ultimi mesi. Andiamo quindi a vedere quali sono le differenze tra la cancellazione delle cartelle e lo stralcio delle stesse.

Innanzitutto vorrei dire che la decisione spetta all’Ente riscossore, vale a dire l’Agenzia delle Entrate. Non dunque il Governo che invece si rifà alla sua decisione. E questo a prescindere dal fatto che parlare ancora di cancellazione anche per le cartelle degli enti locali è improponibile. Infatti nel frattempo si è passati allo stralcio. Un cambio di nome che è anche un cambio di struttura del provvedimento. Con lo stralcio l’unica cosa che è rimasta identica alla cancellazione è l’iter procedurale.

In automatico lo stralcio andrà a cancellare non l’intera cartella ma solo gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e le sanzioni. Per questi contribuenti quindi resteranno da pagare l’intero importo dell’imposta, della tassa o del tributo precedentemente evaso. Con l’aggiunta delle spese di notifica e di esecuzione forzata della cartella.

Rottamazione delle cartelle esattoriali, quali sono le date

Rispetto alle precedenti norme, non è cambiato sostanzialmente nulla per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali. Tutte le cartelle che sono nel “cassetto” dell’Agenzia delle Entrate tra il 1 gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 potranno essere prima di tutto scontate di interessi per ritardata iscrizione a ruolo, sanzioni e aggio. Per quanto riguarda la rottamazione ci sono già le scadenze sia delle rate che delle operazioni a cui i contribuenti saranno chiamati ad effettuare. Infatti a differenza di stralcio e cancellazione, per la rottamazione ci sarà bisogno di una domanda da parte del diretto interessato.

Entro quando effettuare la domanda per la rottamazione?

Spetta allo stesso contribuente indebitato effettuare una domanda all’Agenzia delle Entrate. Tale richiesta deve essere inoltrata entro e non oltre il 30 aprile 2023. La risposta – attesa – dello stesso Ente è invece attesa entro il 30 giugno prossimo, senza andare oltre per non ingolfare ulteriormente la “macchina” di riscossione dei debiti che è già di per sé sovraccaricata. Se necessiti di inviare domanda correttamente puoi contattarmi qui e parlarmi della situazione o di quella della tua azienda per cercare una mediazione con il fisco.

La rottamazione è stata accolta: cosa succede dopo?

Se la nostra istanza di rottamazione è stata accolta, ecco cosa occorre fare. Innanzitutto già all’interno della stessa domanda è presente la modalità di dilazione del pagamento. Insomma, già a monte si potrà scegliere come estinguere il debito con il Fisco: versare il corrispettivo dovuto e cioè l’importo delle cartelle in rottamazione, in unica soluzione o in più rate.

C’è chi opta per pagare tutto e subito, ma dovrà farlo entro il 31 luglio 2023. Data, questa, che coincide anche con la prima rata di soluzione per chi invece vorrà “spalmare” il proprio debito con l’Erario (si vocifera di un iniziale 10% del debito totale). La seconda rata sarà in scadenza invece il 30 novembre 2023. Anche in questo caso occorrerà versare il 10% del debito totale.

Come è distribuita la rateizzazione delle cartelle esattoriali in rottamazione

In parole povere le prime due rate, che sono le uniche due rate da versare nel 2023, dovranno coprire il 20% del debito complessivo. Per le altre rate invece si seguirà un programma fisso e identico dal 2024 al 2027. Quattro rate di pari importo è pari ognuna al 5% del debito complessivo. In tutto 16 rate da versare a scadenze fisse dal 2024 al 2027 e quindi ogni fine febbraio, fine maggio, fine luglio e fine novembre.

Per le rate comunque, resta aperta la possibilità di pagarle entro i 5 giorni successivi alla scadenza di ognuna di esse. E senza rischiare la decadenza da beneficio della rottamazione. Infatti anche per la rottamazione 2023 vigerà il meccanismo dei cinque giorni di tolleranza che ha accompagnato i vecchi provvedimenti di questo tipo.

Contattami senza impegno e richiedimi una consulenza gratuita per trovare la soluzione più adatta alla tua azienda!

 

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